Recenti Ricerche delle Neuroscienze e della Psicologia Cognitiva

  "NON SARA' UNA DEMENZA?"

riconoscere e identificare i disturbi cognitivi e comportamentali negli ultra50enni

Per una migliore utilizzazione di Mens Sana

In questa sezione vengono presentati articoli scientifici che possiamo raggruppare in due categorie: articoli concernenti esperimenti “storici” (Pavlov, Libet, Milgram, Zimbardo ecc.) o comunque ricerche più volte confermate e tali da costituire solidi punti di riferimento nelle neuroscienze e/o nella psicologia scientifica, e ricerche di grande interesse in aree ancora aperte ed in evoluzione: abbiamo raggruppato i primi sotto il titolo “Le Grandi Ricerche”, ed i secondi sotto il Titolo “Recenti Ricerche delle Neuroscienze e della Psicologia Cognitiva”. In entrambi i gruppi, ma in particolare nel secondo, il futuro potrà riservarci importanti e forse anche rivoluzionarie novità: le nostre riflessioni e proposte e gli stessi articoli di Autori prestigiosi che riportiamo, hanno solo il fine di informare su quanto oggi si conosce e di destare curiosità e desiderio di tenersi aggiornati… “πάντα ῥεῖ ὡς ποταμός- panta rhei os potamòs tutto scorre come un fiume

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James W. PennebakerRisposta: SI Sembra proprio che lo sia. Vi sono parecchi studi che dimostrano che vi è una stretta correlazione tra il linguaggio- in particolare scritto- e varie caratteristiche intellettuali di chi scrive. Molto interessante questo studio computerizzato del testo su oltre 25000 domande di ammissione ai colleges inglesi: l’analisi dei testi consente di risalire al modo di affrontare i problemi da parte dei candidati e di predire il loro successo nel percorso formativo.

bulliesRisposta: Già a due anni i bambini iniziano generalmente a distinguere la autorevolezza dalla prepotenza reagendo con comportamenti differenti nelle diverse situazioni : lo dimostra un interessante studio effettuato in collaborazione da psicologi italiani (Univ. Trento) ed americani (Univ. Illinois).

Deniz VatanseverRisposta: SI Esiste ed è spesso straordinariamente efficiente: si basa sulla nostra memoria procedurale consolidata,a volte può comportare errori ma più spesso funziona. E’ il “ Default Mode”, ben descritto in questa interessante ricerca..

Alejandro PerezRisposta: SI Vi sono dati molto interessanti, sia pure su numeri ridotti di persone: ad esempio uno studio spagnolo ha dimostrato in EEG ad alta risoluzione registrati contemporaneamente in coppie di persone che comunicavano, fenomeni di graduale sincronizzazione dei tracciati…

Yuji NiheiRisposta: La pareidolia è un fenomeno che ci porta a riconoscere volti o tratti umani in paesaggi od oggetti inanimati.
E’ un fenomeno comune nei bambini piccoli, ma anche in persone affette da psicosi o demenza. Una recente interessante ricerca ha dimostrato che essa non è una pura illusione ma una componente essenziale di un normale processo percettivo che in meno di 1 decimo di secondo individua in uno sfondo le sembianze umane. La differenza tra fisiologia e patologia è legata alla funzione critica corticale ben attiva nei soggetti normali, ma carente od alterata nelle psicosi e nelle demenze.

Micaela ChanRisposta: SI E può addirittura modificare la anatomia: lo dimostra una interessante ricerca americana-sudcoreana, che ha evidenziato come lo Status Socio-Economico influenzi chiaramente le reti neurali e possa arrivare a modificare anche lo spessore di alcune aree corticali, specie nella fascia tra i 35 ed i 64 anni.

Non ci resta che sperare che questo vantaggio comporti anche un maggior senso di responsabilità sociale …

Yukiko KikuchiRisposta: E’ una attitudine comune a molte persone “ intuitive ed intelligenti”. Il dato interessante è che alcuni ricercatori hanno dimostrato che questa facoltà è comune ad uomini e scimmie e trova la sua base neurofisiologica in una rete di circuiti cerebrali che iniziano nella corteccia uditiva.

Marcus E. RaichleRisposta: SI. E’ stato accertato da moltissime ricerche, anche se “ l’inconscio cognitivo” è molto meno noto e meno celebre dell’“inconscio pulsionale”. E’ stato dimostrato che perfino i nuclei subcorticali ed il cervelletto svolgono attività cognitiva di cui non siamo consapevoli, ma che viene utilizzata ad esempio nella memoria procedurale (Dale Purves e collaboratori hanno pubblicato un intero trattato sul tema, tradotto in Italia da Zanichelli).

Sophia is a social humanoid robot Risposta: Moltissimo: lo dimostra la famosa robot Sophia che il 11 ottobre 2017 è stata invitata a parlare all'ONU ed alla quale il 25 ottobre l’Arabia Saudita ha concesso la cittadinanza onoraria. Ha un viso esteticamente bello ed armonioso con due micro camere nei profondi occhi azzurri che fissano e mettono in imbarazzo l’interlocutore.

Sofie ValkRisposta: SI Lo avevano già intuito filosofi e grandi uomini della antichità, da Socrate ad Ignazio da Loyola, a Confucio…

Lo dimostra tra l’altro questo studio che lo documenta con immagini di Risonanze Magnetiche Funzionali…

Elise PiazzaRisposta: SI Molto si è scritto e studiato sulla comunicazione non verbale, ma anche il linguaggio della madre quando si rivolge ai figli ha caratteristiche uniche per timbro, intonazione,ritmo e prosodia che trasmettono ai bimbi molto più che semplici parole…

Alexandra TinnermannRisposta: SI Numerosi studi hanno dimostrato che fenomeni di autosuggestione negativa, denominata “Effetto Nocebo” possono generare numerosi effetti collaterali negativi, tra i quali il dolore.

Nir LevyRisposta: SI Lo dimostra uno studio originale e di grande interesse effettuato su 372 studenti, utilizzando la tecnica del Continuous Flash Suppression che rende inconsapevoli per vari secondi nel corso dei quali gli studenti erano in grado tuttavia di comprendere il significato di frasi semplici ed addirittura di effettuare semplici calcoli aritmetici.

Merylin MonaroRisposta: SI E’ una nuova tecnica di indagine ideata e verificata da ingegnosi ricercatori italiani del Dipartimento di Psicologia della Università di Padova. La ingegnosa tecnica di indagine registra ed elabora i movimenti del mouse dell’individuo collegato che deve rispondere a domande opportunamente formulate.I tempi di risposta e soprattutto i movimenti involontari del mouse sono completamente diversi se chi risponde usa una falsa identità o comunque deve nascondere qualcosa.

a cura di Riccardo De Gobbi

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