Recenti Ricerche delle Neuroscienze e della Psicologia Cognitiva

  "NON SARA' UNA DEMENZA?"

riconoscere e identificare i disturbi cognitivi e comportamentali negli ultra50enni

Volodymyr Mnih Risposta: Avanti, molto avanti forse anche troppo avanti: già dal 2014 sono disponibili software che non solo risolvono un problema (negli esperimenti originali si trattava di un obiettivo del gioco), tenendo presenti i limiti di azione ovvero le regole del gioco, ma sono anche in grado di imparare a risolverlo sempre meglio e più velocemente; inoltre utilizzano l'esperienza appresa per risolvere altri problemi diversi (nell'esperimento diversi tipi di gioco).

Insomma il software una volta attivato progredisce ed acquista per proprio conto nuove abilità dimostrandosi in questo esperimento nettamente superiore alle prestazioni umane. La domanda inquietante che sorge seguendo queste sperimentazioni è se e dove si fermeranno questi nuovi software che per il momento sono applicati a decine di giochi di diversa complessità con eccellenti risultati.

Ecco l’abstract di uno degli studi più importanti sull’argomento: Human-level control through deep reinforcement learning (Nature, n. 518 - 26 February 2015)

a cura di Riccardo De Gobbi

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