La recente pubblicazione della legge 22 dicembre 2017, n. 219 “Norme in materia di Consenso Informato (CI) e di Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT)” ha colmato un ritardo normativo e legislativo ultradecennale nello scenario sanitario nazionale.
La legge 219, pur essendo un punto di partenza necessario e fondamentale, lascia aperte questioni fondamentali quando la si declina nell’ambito delle persone affette da demenza.
E’ noto che le demenze minano la competenza della persona mentre per avere valore legale il CI e le DAT devono essere rilasciate quando la persona è competente.
L’art. 3 della legge prende in considerazione le figure giuridiche dei minori, incapaci / inabilitati. Ad una prima lettura, le figure giuridiche degli incapaci o inabilitati non consentono di inserirvi i cittadini con demenza che per definizione sono affetti da una progressiva riduzione delle funzioni cognitive e delle abilità e funzioni correlate.
L’introduzione della legge 219 rende obbligatorio affiancare ai test psicometrici e scale funzionali, la stadiazione clinica delle demenze necessaria a fini legali per :
1) concorrere ad accertare la consapevolezza del paziente necessaria per stilare le DAT;
2) definire con certezza la fase “terminale”;
3) definire con certezza il quadro del “fine-vita”.
Legge 22 dicembre 2017, n. 219 “Norme in materia di Consenso Informato e di Disposizioni Anticipate di Trattamento”
Legge 22 dicembre 2017, n. 219 circolare
Legge 22 dicembre 2017, n. 219 note esplicative